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Charamsa affermava mesi fa “il coraggio di chi abbandona il sacerdozio quando la sua compagna rimane incinta”
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Charamsa affermava mesi fa “il coraggio di chi abbandona il sacerdozio quando la sua compagna rimane incinta”

Rivediamo la lettera che il prelato omosessuale ha scritto lo scorso Gennaio, nella quale apprezzava il coraggio dei sacerdoti che abbandonano il ministero, dopo che la loro compagna rimane incinta e rispondeva ad una domanda sulla validità di una messa celebrata da un sacerdote in peccato.  Krzysztof Charamsa, il sacerdote polacco della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha dichiarato pubblicamente la sua omosessualità, ha scritto un articolo lo scorso gennaio per chiarire se una messa fosse valida anche se il sacerdote viveva nel peccato. Charamsa ha scritto questo articolo essendo membro della Congregazione per la Dottrina della Fede per chiarire i dubbi dei fedeli sulla validità di una messa celebrata da un sacerdote in peccato mortale. Il fatto curioso è che mentre scriveva questo testo, lui era il sacerdote che celebrava la messa e manteneva una relazione omosessuale con una compagno stabile così come ha ammesso nelle sue interviste a diversi mezzi di informazione. Nell’articolo, questo sacerdote tranquillizzava i fedeli assicurando che il peccato dei ministri non contaminava la validità sacramentale dell´azione di Dio, e che anche i sacerdoti sospesi non perdono il potere di amministrare i sacramenti in modo valido. Parlando della validità dei sacramenti, Charamsa pone alcuni esempi di sacerdoti che vivono in peccato. Sostiene che un sacerdote che commette abusi sessuali su minori non può celebrare la Santa Messa, perché si tratta di un abominevole peccato che merita vendetta davanti a Dio, É diverso il caso di un sacerdote che si innamora, mantiene relazioni con una donna e diventa padre senza aver abbandonato il sacerdozio. Charamsa apprezza nel suo articolo la coerenza e il coraggio di questi sacerdoti che, anche se non sono fedeli alla promessa data, non negano la vita ai propri figli, e hanno il coraggio di abbandonare il sacerdozio, anche avendo delle difficoltà per ritrovare un lavoro. L´articolo è stato pubblicato dalla rivista Zenit nel gennaio del 2015 e raccoglie le riflessioni di un sacerdote che finalmente aveva deciso di portare alla luce il suo rapporto omosessuale con un altro uomo e che ha chiesto di non essere espulso dal sacerdozio dopo che gli era stato ritirato l’incarico nella Congregazione per la dottrina della Fede.

15 Ottobre 2015

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Almudena Martinez-Bordiu


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