E’ stato presentato ieri lo Statuto della Segreteria per la Comunicazione, il nuovo dicastero istituito da Papa Francesco nell’ottica della riforma della comunicazione della Santa Sede, che accorperà tutti i media vaticani. Lo Statuto, approvato “ad experimentum” per i prossimi tre anni, consta di diciannove articoli, suddivisi in cinque capitoli, il tutto presentato da un preambolo. Proprio nella parte iniziale si legge che “la Segreteria per la comunicazione è costituita per rispondere all’attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività. Tale nuova situazione impegna a una riorganizzazione che, valorizzando quanto nella storia si è sviluppato all’interno dell’assetto della comunicazione della Sede Apostolica, proceda verso una integrazione e gestione unitaria”.
Il primo capitolo spiega la natura della Segreteria e le sue competenze e, come recita l’art. 1, è il “Dicastero della Curia Romana a cui è affidato dal Santo Padre il sistema comunicativo della Sede Apostolica, in conformità col Motu Proprio ‘L’attuale contesto comunicativo’ del 27 giugno 2015. La Segreteria, in unità strutturale e nel rispetto delle relative caratteristiche operative, unifica tutte le realtà della Santa Sede che si occupano della comunicazione, affinché l’intero sistema risponda in modo coerente alle necessità della missione evangelizzatrice della Chiesa”. Gli altri capitoli, invece, definiscono rispettivamente la Struttura del Dicastero; le varie Direzioni della Segreteria, quindi quella per gli Affari Generali, quella Editoriale, quella affidata alla Sala Stampa, la Direzione Tecnologica e quella Teologico-Pastorale; poi il capitolo sul Personale e i vari Uffici competenti e infine il quinto capitolo con una norma transitoria dove si specifica appunto la natura “ad experimentum” dello stesso Statuto.
Il testo, come ordinato dal Santo Padre, entrerà in vigore il 1° ottobre 2016 e, da prassi, verrà promulgato su L’Osservatore Romano e anche sugli Acta Apostolicae Sedis.
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