“Dio non ha abbandonato il suo popolo e non si è lasciato sconfiggere dal male, perché è fedele, e la sua grazia è più grande del peccato”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, svoltasi in Aula Paolo VI di fronte a circa seimila persone. “Chi è più grande, Dio o il peccato?”, ha chiesto instaurando un dialogo botta e risposta con i fedeli. “Dio è capace di vincere il peccato più grosso, anche il più vergognoso?”. Poi l’ultima domanda: Con che arma vince Dio il peccato?”. “L’amore, Dio vince il peccato con l’amore e questo vuol dire che Dio regna”.
Il Pontefice nel corso della sua catechesi ha parlato molto a braccio sul mistero del Natale, ormai imminente. “Quando siamo nel peccato – ha detto Bergoglio – l’immagine di Dio è sfigurata”, ma la gioia nel Natale consiste proprio nella salvezza, poiché “Dio mi ha perdonato, ha avuto misericordia di me” e questo significa, ha commentato Francesco, che “il male non trionferà sempre, c’è una fine al dolore e la disperazione viene vinta”.
A questo proposito il Papa ha ammonito l’atteggiamento dei cristiani che non hanno speranza, che non sono capaci di “guarda ad un orizzonte di speranza” e vedono “soltanto un muro”. Ma Dio, ha proseguito Francesco, “è capace di distruggere questo muro con il perdono e la speranza nasce quando vediamo Dio nel presepe, che nasce a Betlemme”.
Il Pontefice si è poi soffermato sulle “meraviglie del Natale”, che rappresenta “la sorpresa di un Dio bambino, di un Dio povero, di un Dio debole, di un Dio che abbandona la sua grandezza per farsi vicino a ognuno di noi” e per questo c’è la necessità che ogni buon cristiano durante il Natale possa aprire il cuore e diventare “uomini e donne di speranza”.
Durante i saluti finali ai fedeli di lingua italiani, che come di consueto concludono ogni Udienza Generale del mercoledì, il Papa ha ringraziato tutti per gli auguri per il suo prossimo compleanno, il 17 dicembre. “Vi dirò una cosa che magari vi farà ridere – ha proseguito fuori testo – nella mia terra fare gli auguri in anticipo porta jella! E chi fa gli auguri in anticipo è uno iettatore”. Durante l’udienza un piccolo momento divertente, quando una signora si è fatta largo tra i tanti fedeli e ha regalato al Pontefice una torta con scritto 80 sopra.
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