Il terremoto che ieri ha nuovamente colpito il Centro Italia con quattro, fortissime, scosse, ha provocato un’enorme slavina sul monte Gran Sasso, che si è abbattuta sull’albergo Rigopiano, nel comune di Farindola, in provincia di Pescara. È in corso da stanotte, e continua in queste ore, l’opera dei soccorritori, che con enormi difficoltà stanno compiendo un’azione senza precedenti per cercare di portare in salvo le persone intrappolate nella struttura, anche se col passare delle ore arrivano le notizie dei primi corpi recuperati.
Questa mattina, sulla vicenda, è intervenuto l’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, in un’intervista rilasciata alla radio cattolica inBlu. «Morire sotto un manto di neve a causa di un terremoto che ha fatto staccare una valanga caduta sopra un albergo non è un episodio da digerire facilmente – ha detto il vescovo – bisogna però farsi forza e affrontare questi momenti difficili».
«È un momento di grande prova – ha aggiunto – e quando ci sono tragedie di questa portata si fa appello a tutte le forze della speranza. Speriamo veramente che non ci siano tanti morti. Il maltempo ci ha messo molto alla prova. In alcuni Paesi della Diocesi ci sono ancora due metri di neve che non si riesce a togliere. È stato un evento straordinario, forse si sarebbe potuto fare meglio ma la situazione è molto difficile e complessa». Valentinetti ha poi spiegato che ha chiamato tutti i sacerdoti delle zone colpite e stanno tutti bene. «Avevamo una riunione per il 25 gennaio con il Commissario Errani e altri vescovi – ha spiegato il vescovo – vediamo se sarà confermata, lì faremo il punto della situazione. Chiedo a tutti di pregare per noi e per le famiglie che hanno perso i loro cari».
Per quanto riguarda la situazione generale del territorio, anche il vescovo, come molte autorità locali e come riferito dalle forze dell’ordine, al di là dei disagi creati dalla neve e dalla mancanza di energia elettrica, sembra che il terremoto non abbia creato ingenti danni a cose o persone, anche se verifiche e controlli sono ancora in corso e saranno portati avanti soprattutto nei prossimi giorni quando, si spera, le condizioni meteorologiche possano migliorare.
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