Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata, questa mattina, i giornalisti della rivista “La Civiltà Cattolica”, che festeggia oggi la pubblicazione del numero 4000. «Si tratta di un traguardo davvero unico», ha detto Francesco, che ha invitato la rivista – forte dei suoi 167 anni di attività – a proseguire «con coraggio la sua navigazione in mare aperto».
Il Pontefice ha infatti usato la metafora del mare e della navigazione, per invitare i cattolici – e soprattutto i giornalisti cattolici – a non aver paura del mare aperto e non rimanere nei porti sicuri. «Soprattutto voi – ha affermato – come gesuiti, evitate di aggrapparvi a certezze e sicurezze. Il Signore ci chiama a uscire in missione, ad andare al largo e non ad andare in pensione a custodire certezze. Andando al largo si incontrano tempeste e ci può essere vento contrario. E tuttavia il santo viaggio si fa sempre in compagnia di Gesù che dice ai suoi: ‘Coraggio, sono io, non abbiate paura!’».
In un mondo così complesso e pieno di sfide, in cui sembra trionfare «la cultura del naufragio», il Papa ha esortato i presenti ad «essere scrittori e giornalisti dal pensiero incompleto, cioè aperto e non chiuso e rigido». E appunto la “incompletezza” è una parola chiave che il Pontefice ha usato e che deve costituire una base positiva per il lavoro del giornalista. «La crisi è globale – ha detto – e quindi è necessario rivolgere il nostro sguardo alle convinzioni culturali dominanti e ai criteri tramite i quali le persone ritengono che qualcosa sia buono o cattivo, desiderabile o no». In questa prospettiva, quindi, avere un pensiero incompleto significa essere sempre in cammino per completarlo, per accrescere le proprie e le altrui conoscenze e quindi «solo un pensiero davvero aperto può affrontare la crisi e la comprensione di dove sta andando il mondo, di come si affrontano le crisi più complesse e urgenti, la geopolitica, le sfide dell’economia e la grave crisi umanitaria legata al dramma delle migrazioni, che è il vero nodo politico globale dei nostri giorni».
Francesco ha poi citato il servo di Dio padre Matteo Ricci, ideatore del mappamondo cinese. «Con i vostri articolo – ha detto ai giornalisti presenti – siete chiamati a comporre un mappamondo. Mostrate le scoperte recenti, date un nome ai luoghi, fate conoscere qual è il significato della Civiltà Cattolica, ma pure fate conoscere ai cattolici che Dio è al lavoro anche fuori dai confini della Chiesa, in ogni vera civiltà, col soffio del suo Spirito».
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