Si è tenuto questa mattina alla Pontificia Università Lateranense l’incontro dal tema “Un Sinodo per i giovani – Percorsi – Domande – Attese”, con la presenza del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e membro del C9 e Maria Elena Boschi, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due ospiti, con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio a fare da moderatore, hanno dialogato e si sono confrontati con i giovani presenti nell’Aula Magna dell’ateneo Pontificio.
Due gli imperativi portati da Maradiaga: «ridare ai giovani il loro protagonismo» e «farli tornare alla comunità». Il cardinale alla Lateran TV, l’emittente della Pul, ha dichiarato che «i giovani non sono semplici numeri, ma sono protagonisti. Bisogna organizzare la gioventù – ha sottolineato – e farli uscire da quell’isolamento che è una delle conseguenze della loro modalità di comunicare, con i telefonini o con gli iPad». Per questo è necessario far sì che i giovani possano tornare a comprendere «il senso di comunità». Infatti, «una delle caratteristiche del dopo-Concilio è quella di voler far crescere comunità di giovani, non semplicemente gruppi di giovani: comunità dove si condividono la fede, gli ideali e i programmi di vita».
Maria Elena Boschi ha invece lanciato un appello ai giovani, affinché si diano da fare per aiutare le istituzioni e gli amministratori «a cambiare politica, cominciando a cambiare voi insieme a noi». Secondo il sottosegretario «è necessario che sempre più giovani sentano la politica come un’esperienza a loro vicina, bella, un’occasione di servizio alla comunità». Sempre ai microfoni della Lateran TV ha affermato: «abbiamo bisogno che i giovani oggi si impegnino in politica: abbiamo bisogno della loro competenza, intelligenza, energia».
Proprio in riferimento alla politica, il cardinale Maradiaga ha sottolineato che uno dei principi cardine della dottrina sociale della Chiesa è pensare al bene comune, ma questo viene troppo spesso disatteso dai «tanti protagonisti della politica che pensano solo al benessere di alcuni gruppi». «Sembra un’impresa impossibile – ha concluso – ma quando ci sono tanti giovani che hanno tanti ideali e che non cercano solo se stessi ma vogliono cambiare la comunità, la politica cambierà».
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