Quattrocento bambini, che hanno visto le loro case tremare e cadere giù, alcuni di loro perdendo anche alcuni familiari, nel terremoto che lo scorso agosto – e poi ad ottobre – ha devastato il centro Italia. Accumoli, Amatrice, Norcia, Arquata del Trono. Nomi dei paesi ormai tristemente noti per essere stati sconvolti dal sisma, ma che stanno pian piano risorgendo. E chi non perde la speranza sono le persone e, in particolare, i piccoli abitanti – appunto quattrocento – che il prossimo 3 giugno incontreranno in Vaticano Papa Francesco, grazie all’iniziativa del “Treno dei bambini”, promossa dal Pontificio Consiglio per la Cultura.
L’incontro di giugno, per il quale le Ferrovie dello Stato hanno messo a disposizione una Freccia che entrerà direttamente in Vaticano, rappresentato la conclusione del progetto che vede proprio i bambini come “custodi” della propria terra e che è stata presentato nella sede del dicastero alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso. L’idea, nata da qualche anno per iniziativa del “Cortile dei Gentile”, quest’anno affiderà quindi ai piccoli viaggiatori la missione di farsi “ambasciatori” di un ambiente che deve essere custodito con amore e cura dall’uomo. Nel comunicato ufficiale si legge infatti che «non potremo mai impedire le catastrofi, ma molto possiamo fare per rispondere al pericolo in maniera efficace».
A Papa Francesco, i piccoli protagonisti, racconteranno i momenti di difficoltà e le paure che ancora si vive nei territori colpiti dal sisma, ma anche la speranza nel rimanere in una Terra, vista pur sempre come una madre.
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