Prima di concludere l’Udienza Generale e dopo la catechesi, il Papa si è soffermato sull’attuale situazione – di guerra e carestia – che attanaglia il Sud Sudan.
«Destano particolare apprensione – ha detto – le dolorose notizie che giungono dal martoriato Sud Sudan, dove ad un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini. In questo momento – ha proseguito – è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti. Il Signore – ha concluso – sostenga questi nostri fratelli e quanti operano per aiutarli».
A lanciare l’allarme per la grave carenza di cibo – come riferisce oggi nelle sue pagine l’Osservatore Romano – sono stati il Programma Alimentare Mondiale (Pam) e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che in particolare riferiscono della mancanza di cibo per almeno due milioni di rifugiati in dieci paesi africani. I dati forniti dal Pam e dall’Unhcr sono drammatici: le razioni di cibo sono state drasticamente ridotte in Camerun, Ciad, Kenya, Mauritania, Sud Sudan e Uganda. Inoltre, i rifugiati di Burkina Faso, Gibuti, Burundi ed Etiopia hanno subito tagli alla distribuzione di alcuni prodotti specifici, sviluppando elevati livelli di malnutrizione acuta, anemia e di arresto della crescita.
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