Un’esplosione, o forse due o forse una più un secondo ordigno inesploso, hanno provocato ieri sera a Manchester la morte di almeno venti persone e il ferimento di altre sessanta. L’attacco terroristico, di questo infatti si stratta come confermato dalla polizia britannica già poche ore dopo quanto avvenuto, è avvenuto alla fine di un concerto di Ariana Grande, una famosa cantante statunitense molto venga tra giovani e giovanissimi.
Secondo quanto riportano alcuni media, potrebbe trattarsi di una bomba “farcita di chiodi”, ma gli investigatori sono quasi certi: “L’attacco è stato effettuato da un solo uomo che è morto nell’attentato”. L’esplosione sarebbe avvenuta nel foyer del palazzetto, poco dopo le 22.30, subito dopo la fine del concerto.
Intanto questa mattina i vescovi britannici hanno espresso il loro cordoglio e la loro solidarietà per le vittime e i feriti dell’attentato, per mezzo delle parole del cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles. Il cardinale ha indirizzato una lettera al vescovo della diocesi si Salford, da cui dipende la città di Manchester, mons. John Arnlod, pubblicata anche sul profilo twitter della stessa diocesi. «È con grande dolore – scrive Nichols – che apprendo dalla stampa dell’atrocità vissuta la scorsa notte a Manchester. Possa Dio concedere forza e fede a tutti coloro che hanno perso un familiare, ai feriti e alle persone che sono rimaste traumatizzate. Possa Dio accogliere nella sua Misericordia tutti coloro che sono stati uccisi. Possa Dio convertire i cuori di tutti coloro che commettono il male e far loro capire il suo desiderio e le sue intenzioni per l’umanità».
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