Tiene banco in Italia l’annosa questione migranti e ad intervenire, questa volta, è stato Papa Francesco, durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dalla Colombia. Francesco ha espresso la propria gratitudine al Governo italiano – e anche alla Grecia – per il loro impegno nell’accoglienza e nell’integrazione di quanti scappano da situazioni di guerra o povertà. Il Pontefice però ha anche esortato alla prudenza, invitando dunque ad un’accoglienza lungimirante e soprattutto portata avanti con coerenza e sicurezza. Secondo il Papa, infatti, chi accoglie non deve perdere di vista le proprie possibilità e quindi i numeri di migranti che un Paese può realmente ricevere. Accogliere i migranti, ha dichiarato, «è un comandamento di Dio, ma un Governo deve gestire questo problema con la virtù propria della prudenza. E dunque per prima cosa sapere quanti posti ha e secondo, non solo accoglierli, ma anche integrarli. Ho visto in Italia esempi bellissimi di integrazione».
Bergoglio ha poi parlato anche dei cambiamenti climatici e della cura del Creato. «Gli scienziati – ha detto – parlano chiarissimo e sono precisi. Del cambiamento climatico si vedono gli effetti e gli scienziati dicono chiaramente la strada da seguire. Tutti noi – ha proseguito – abbiamo una grande responsabilità e soprattutto ce l’hanno i politici».
Infine un accenno anche a Donald Trump e alla sua decisione – poi annullata – di abrogare il piano Daca, ovvero il programma voluto da Barack Obama che tutelava circa 800 mila minori entrati illegalmente negli Stati Uniti. Il presidente Usa ha fatto dietro front anche in seguito al duro attacco dei vescovi statunitensi, mentre il Papa non ha voluto esprimersi perché, ha detto, «non ho letto quella legge e non mi piace parlare di quello che non ho studiato bene». Francesco si è ovviamente schierato dalla parte dei giovani sradicati dai loro paesi di origine che chiedono aiuto. «Il presidente Trump – ha detto – si presente come un uomo pro-life. Se è davvero pro-life allora capisce che la famiglia è la culla della vita e dovrà difendere l’unità».
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