Il suo discorso è stato riportato dai media vaticani. Il cardinale italiano ha incentrato il suo discorso sull’importanza del sacramento della confessione.
Siamo pellegrini perché “camminiamo verso una meta precisa”, che “è stata rivelata, in modo unico e personale”, Gesù Cristo, la Luce del mondo, ha spiegato il cardinale Piacenza.
Il Penitenziere Maggiore ha sottolineato che “un rinnovamento della Chiesa e del mondo” richiede, infatti, innanzitutto un “rinnovamento personale, generato dalla Grazia, che rende ciascuno portatore, pellegrino di speranza”.
La confessione è anche “una vera e propria ‘nuova creazione'”, ha aggiunto il cardinale. Inoltre, “ci rende pellegrini della speranza, perché ci dà la certezza di essere continuamente rinnovati dalla Grazia” e “di essere sempre ‘scolpiti’, liberati da Dio”, ha osservato il cardinale.
Nel suo discorso ha anche sottolineato che “la santità battesimale, che ci inserisce nella comunione della Chiesa, e il sacramento della Confessione, che ricrea in noi l’immagine sfigurata dal peccato, sono la vera fonte del nostro essere ‘pellegrini della speranza’, del nostro cammino verso la speranza escatologica”, che “ci permette di non confidare in costruzioni meramente umane, in sistemi sociali o politici” e “ancor meno in una presunta ‘nuova Chiesa’ fatta solo da mani umane”.
Infine, Piacenza ha ricordato che “con la Confessione l’uomo viene strappato dal suo peccato e dal conseguente triste isolamento e viene liberamente accolto, inserito direttamente nella Chiesa, una comunità che unisce e sostiene nella vita e nella morte”.
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