Il Vaticano ha annunciato l’inizio di un processo penale extragiudiziale contro l’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Questa mossa arriva dopo che Viganò ha negato la legittimità di Papa Francesco e ha rotto la comunione con lui, rigettando anche il Concilio Vaticano II. In un comunicato diffuso sui social, Viganò ha confermato di aver ricevuto la notizia dal Dicastero per la Dottrina della Fede tramite email.
L’arcivescovo italiano ha definito le accuse di scisma come “un onore”. Ha dichiarato che le accuse confermano le sue tesi, che ha ripetutamente difeso nelle sue dichiarazioni. Secondo Viganò, l’accusa di mettere in dubbio la legittimità di Jorge Mario Bergoglio e di rigettare il Concilio Vaticano II rappresenta un riconoscimento delle sue critiche verso il Papa e il Concilio, che considera “il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico della Chiesa sinodale bergogliana”.
Critiche a Papa Francesco
Lungi dall’indietreggiare, Viganò ha ulteriormente accusato Papa Francesco di promuovere “l’immigrazione incontrollata” e di autorizzare “la benedizione delle coppie omosessuali”, costringendo i fedeli ad accettare l’omosessualità. Ha inoltre accusato il Papa di coprire gli scandali dei suoi protetti e di promuoverli a posizioni di alta responsabilità.
Viganò ha criticato Francesco per venerare “l’idolo della Pachamama” e per scrivere “encicliche deliranti sull’ambiente”, sostenendo l’Agenda 2030 e attaccando coloro che mettono in dubbio la teoria del riscaldamento globale antropogenico. Ha anche accusato il Papa di imporre la vaccinazione anti-Covid, che secondo lui ha causato gravi danni, morti e sterilità, definendola “un atto d’amore” in cambio di finanziamenti dalle industrie farmaceutiche e fondazioni filantropiche.
La Difesa di Viganò
Viganò ha denunciato la mancanza di cisma nella “Chiesa sinodale” presieduta da Bergoglio, nonostante le azioni dell’episcopato tedesco e dei vescovi nominati dal governo cinese senza il mandato di Roma. Ha inoltre criticato la dimissione di Benedetto XVI e la nomina di un successore in linea con l’Agenda 2030, sostenendo che ciò ha permesso di gestire il “colpo globale” con la complicità della Chiesa di Roma.
Nella sua dichiarazione, Viganò ha lanciato dure accuse contro Papa Francesco, affermando che “tutto ciò che fa costituisce un’offesa e una provocazione a tutta la Chiesa cattolica”. Ha respinto gli errori del Concilio Vaticano II e del “magistero postconciliare”, condannando gli scandali e le eresie di Bergoglio, che descrive come un tiranno assoluto.
La situazione tra l’arcivescovo Viganò e il Vaticano rimane tesa, con Viganò che continua a sfidare apertamente Papa Francesco e le sue politiche. La risposta del Vaticano a queste accuse e alla posizione di Viganò potrebbe avere profonde implicazioni per la Chiesa cattolica nei prossimi anni.
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