Le dichiarazioni sul “mariconeo” nei seminari o sul fatto che il pettegolezzo sia una cosa da donne hanno danneggiato l’immagine del Papa, specialmente tra i suoi più entusiasti alleati, e entrambe le dichiarazioni sono emerse da fughe di notizie. La Santa Sede ha deciso di intervenire per porre un freno.
Poiché non si può impedire che chi parla con il Papa si lasci sfuggire parole, il Vaticano ha deciso di agire sul fronte della stampa e, per cominciare, ridurrà le concessioni delle credenziali ai giornalisti, che d’ora in poi verranno rilasciate con maggiore parsimonia e attenzione.
Il quotidiano italiano Il Messaggero riporta che, oltre alla già lunga serie di restrizioni in vigore nel presente pontificato e con effetto immediato, molti degli audio delle udienze dei gruppi nel palazzo apostolico, che prima potevano essere ascoltati in diretta nella sala stampa, non saranno più disponibili, così come i testi dei discorsi preparati. Questi ultimi sono sempre stati distribuiti sotto embargo in attesa della loro lettura per facilitare il lavoro della stampa. Solo le catechesi relative all’udienza generale del mercoledì e la preghiera dell’Angelus rimarranno inalterate e diffuse. I testi che, tuttavia, verranno distribuiti ai giornalisti saranno solo quelli pronunciati dal Papa per garantire al Vaticano un certo controllo sulle dichiarazioni spontanee del pontefice.
Non è la prima volta che viene limitato l’accesso alle dichiarazioni papali in questo pontificato, durante il quale nel tempo sono state introdotte varie restrizioni, come il divieto di organizzare incontri con la stampa internazionale durante le visite dei capi di Stato, o anche di fare domande nelle interviste in aereo durante i viaggi internazionali, che da alcuni anni sono sempre state controllate per limitare le domande scomode. Sono permesse solo domande che abbiano una rilevanza diretta con il paese visitato e la sua storia. I giornalisti, in questa fase del pontificato segnata da grandi divisioni all’interno della Chiesa, vengono mantenuti a una distanza prudente. Francesco preferisce scegliere i suoi interlocutori per interviste informali.
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