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La Chiesa osserva la tragedia dei migranti nel Mediterraneo
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La Chiesa osserva la tragedia dei migranti nel Mediterraneo

Il viaggio della barca a vela della Fondazione Migrantes, che ha accompagnato la nave “Mare Jonio” dell’Associazione Mediterranea Saving Humans per documentare le operazioni di salvataggio, è giunto al termine. “Siamo cambiati”, affermano Don Alessandro Messina e Donatella D’Anna, direttori degli uffici di Migrantes di Fano e Caltanissetta.

Vivere in prima persona la fatica e il dolore di chi cerca una nuova opportunità, tendere una mano per aiutare e condividere una felicità inaspettata. Questa è stata l’esperienza vissuta da Don Alessandro Messina e Donatella D’Anna, rispettivamente direttori degli uffici di Migrantes di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola e Caltanissetta, che hanno partecipato alla missione di Mediterranea Saving Humans. La missione è stata supportata da una barca a vela della Fondazione Migrantes, organismo della Conferenza Episcopale Italiana, che ha documentato le attività di salvataggio nel Mediterraneo. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), dall’1 gennaio al 17 agosto, più di mille persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo Centrale, mentre quasi 14.000 sono state rimpatriate in Libia, un paese definito “non sicuro” dalle Nazioni Unite.

Gioia e dolore La missione umanitaria si è conclusa con il salvataggio di 182 migranti tra il 24 e il 25 agosto. “Ci sentiamo cambiati”, commenta Don Alessandro, conosciuto come Don Sandro, e Donatella, che da anni aiuta i migranti che arrivano a trovare lavoro. “Non mi sorprende quello che ho visto -spiega Donatella, responsabile di Migrantes a Caltanissetta-, ho ascoltato molte storie sui loro viaggi e le loro lotte per arrivare in Italia, ma una cosa è ascoltarlo e un’altra viverlo”. Con un tono di tristezza, racconta la sua esperienza, mentre la voce di Don Sandro si incrina nel riflettere su ciò che ha vissuto. “Ho visto molta sofferenza, ma anche gioia negli occhi dei migranti quando venivano salvati nel Mar Jonio. È qualcosa che lascia un segno profondo”.

Un membro dell’equipaggio di Mediterranea Saving Humans Un membro dell’equipaggio di Mediterranea Saving Humans Spazio per tutti Leggi anche Gli angeli del Mare Jonio, 180 persone salvate nelle ultime ore 26/08/2024 Gli angeli del Mare Jonio, 180 persone salvate nelle ultime ore Il sacerdote menziona che l’idea della missione è nata dopo un incontro con Luca Casarini, attivista e fondatore di Mediterranea. Spiega che Casarini lo ha invitato a partecipare a una delle spedizioni di salvataggio dell’organizzazione, e così è nata l’idea di coinvolgere la Fondazione Migrantes. La decisione di inviare una barca di supporto, afferma Donatella, è stata presa affinché la Chiesa potesse “vedere con i propri occhi ciò che accade nel Mediterraneo” e per “essere testimoni e portavoce della tragedia che i nostri fratelli e sorelle vivono ogni giorno in mare”. “Come Migrantes -sottolinea Don Sandro- abbiamo una missione speciale: sensibilizzare le comunità cristiane e la società in generale sull’importanza dell’accoglienza, di costruire una civiltà dell’amore, una civiltà inclusiva”. “Non possiamo limitarci a cercare, salvare o accogliere migranti in Italia -aggiunge Donatella-, dobbiamo affrontare il problema alla radice, rivedendo profondamente il sistema dei visti per dissuadere i migranti dal rischiare il mare”.

Leggi anche Benedizione del Papa a “Mediterranea Saving Humans” 24/08/2024 Benedizione del Papa a “Mediterranea Saving Humans” Amore per l’umanità “L’obiettivo di questo viaggio -spiega in una nota monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes- era conoscere e comprendere meglio ciò che accade nel Mare Nostrum, per avere una maggiore consapevolezza e conoscenza che permetta una documentazione completa e una testimonianza autentica”, iniziativa nata da una Chiesa locale, quella di Fano, “per favorire una migliore informazione sul fenomeno migratorio, libera da pregiudizi e polarizzazioni”. “Dio ha creato il mondo per tutti -conclude padre Sandro-, ci ha fatti fratelli e sorelle, come ripete sempre Papa Francesco. In questa missione, ho avuto il privilegio di condividere l’amore per l’umanità con altri, con persone di altre religioni e persino con coloro che non hanno religione. Cristo è presente nelle persone, e ciò che Gesù mi insegna è l’amore per tutta l’umanità”.

28 Agosto 2024

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