“San Martino, convertito al cristianesimo, diventa instancabile soldato di Cristo e può essere giustamente chiamato padre dei poveri”. Sono le parole di Papa Francesco nella lettera inviata oggi per ricordare i 1700 anni dalla nascita di Martino di Tours, che verranno celebrati il prossimo 9 luglio a Szombathely, in Ungheria, città natale del santo allora chiamata Sabaria Sicca.
Il Santo Padre, nella lettera recapitata al cardinale Dominik Duka, arcivescovo di Praga che presiederà la celebrazione eucaristica, sottolinea l’indole missionaria e caritativa del santo, citando anche Sulpicio Severo e la sua opera Vita S. Martini: “Martino già si comportava come un candidato al Battesimo per le sue opere di carità, assisteva i tribolati nelle malattie, soccorreva gli sventurati, nutriva i bisognosi, vestiva i nudi, non conservava nulla per sé della paga militare, fuorché quanto servisse al sostentamento quotidiano. Già da allora era un ascoltatore non sordo ai precetti del Vangelo e non si curava del domani”.
Come riportato da un servizio di Radio Vaticana, Francesco ha voluto inoltre rievocare l’episodio più conosciuto della vita di San Martino quando, soldato dell’Impero romano in servizio in Gallia, incontrò alle porte della città di Amiens un povero privo di qualsiasi bene e di vestiti, che invano cercava aiuto. Martino ne ebbe compassione e con la sua spada tagliò in due il suo mantello, donandone l’altra parte al povero.
Il Pontefice ha infine auspicato che le celebrazioni per questa ricorrenza possano incrementare l’evangelizzazione del continente europeo e una maggiore attenzione verso i poveri e i più bisognosi, proprio sull’esempio di San Martino di Tour che, come ricordato dal Papa nella lettera, “è stato un instancabile soldato di Cristo, che ha annunciato e testimoniato il Vangelo in molti Paesi Europei”.
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