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Introduzione agli Atti degli Apostoli
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Introduzione agli Atti degli Apostoli

 Il libro che nel canone cristiano del Nuovo Testamento viene subito dopo i quattro Vangeli e porta il titolo ”Atti degli Apostoli” risulta avvincente sia sotto l’aspetto letterario sia sotto il profilo storico- teologico.

Lo stile, infatti, salda insieme la semplicità linguistica del greco ellenistico e la raffinatezza di quello classico: è semplice e semitizzante nelle omelie di Pietro, artistico e lucido nel discorso di Paolo all’Areopago di Atene, popolare quanto narra azioni o eventi prodigiosi, drammatizzante nel descrivere le scene. Una pagina da antologia è, poi, il racconto della tempesta e del naufragio di Paolo nel Mediterraneo (At 27).

Per quanto riguarda la prospettiva storica, il testo degli Atti presenta la storia come luogo di incontro tra il divino e l’umano. Racconta fondazioni di Chiese, la vita delle prime comunità cristiane, le persecuzioni, le sommosse di popolo, i complotti religioso-politici, le carcerazioni, i viaggi missionari di Pietro, di Filippo e di alcuni discepoli, e soprattutto i grandi viaggi dell’apostolo delle genti.

La Chiesa così come è presentata dagli Atti è una comunità itinerante, composta da ”un popolo di viaggiatori”. Apostoli e cristiani sono sempre in cammino per le strade del mondo a rendere testimonianza al Signore crocifisso e risorto e vivente nella sua Chiesa proiettando, la Chiesa stessa, verso nuove frontiere.


L’Autore

Non avendo lasciato la propria firma, l’autore degli Atti può essere riconosciuto per le testimonianze degli antichi (critica esterna) e per quanto si deduce dal testo stesso (critica interna).

La tradizione ecclesiale antica, a partire da Ireneo Vescovo di Lione, verso l’anno 180 e dal Canone Muratoriano, un prezioso documento latino del II secolo, identifica l’autore del terzo Vangelo e degli Atti con Luca, menzionato tre volte negli scritti del Nuovo Testamento: nella Lettera a Filemone tra i collaboratori di Paolo, in Colossesi 4,14 come medico carissimo e nella 2Tm 4,11 come l’unico discepolo rimasto con l’Apostolo delle genti: essa attesta dunque unanimemente uno stretto legame tra Luca e Paolo.

L’analisi del testo permette di asserire che l’autore è un uomo colto, con una buona conoscenza della Bibbia greca e dei testi classici ed ellenistici ai quali si ispira. Ha una spiccata predilezione per l’attività missionaria, l’annuncio della Parola e l’esperienza dello Spirito, attento a registrare la preghiera e il clima di fraternità della primitiva comunità cristiana.

Secondo una tradizione attendibile, un antico testo latino, chiamato “Prologo anti-marcionita”, scritto nel II secolo “Luca è un Siro di Antiochia, medico di professione, discepolo degli Apostoli; in seguito seguì Paolo fino al suo martirio, servendo Dio in modo irreprensibile: non ebbe mai moglie, né generò figli; ad ottantaquattro anni morì in Beozia pieno di Spirito Santo. Quando erano già stati scritti dei Vangeli, da Matteo in Giudea, da Marco in Italia, mosso dallo Spirito Santo scrisse in Grecia questo Vangelo”.

La connessione tra i due scritti, Vangelo e Atti è significata chiaramente sia dalla dedica, al medesimo” Teòfilo ”, contenuta nei due prologhi in cui leggiamo: Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”, Luca 1, 1-4, e At 1, 1-5: Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”, sia dal breve richiamo del contenuto del Vangelo all’inizio degli Atti, sia dalla ripetuta narrazione dell’evento dell’Ascensione di Gesù al cielo.

Queste connessioni documentano che l’autore ha concepito i due racconti come un’unica opera. Vangelo e Atti corrispondono per stile e idee: ambedue presentano infatti un concetto di salvezza che deve estendersi a tutto il mondo: l’agire salvifico di Gesù deve continuare attraverso l’opera dei suoi testimoni e la rivelazione non si limita più soltanto alla vita di Gesù ma ingloba anche l’esperienza degli evangelizzatori e della Chiesa primitiva. In tal modo il disegno salvifico di Dio viene a distendersi nella storia e a fare storia.


Data e luogo di composizione

Tra gli studiosi vi sono opinioni diverse.

Comunemente si pensa al periodo in cui sta volgendo al termine la seconda generazione cristiana e concretamente al lasso di tempo che va dagli anni 70, data della distruzione di Gerusalemme e del suo tempio da parte del generale romano Tito, agli anni 85, data della persecuzione di Domiziano.

Più problematico è stabilire il luogo: le ipotesi puntano in genere su un grande centro metropolitano del mondo greco – romano che, in forza di deduzioni dalle narrazioni, viene diversamente indicato in Efeso, Filippi, Corinto, Antiochia o la stessa Roma.


Struttura del Libro

Il testo degli Atti possiede una struttura narrativa e una ben calibrata articolazione delle parti che lo compongono. Gli esegeti sono concordi su questo, ma propongono schemi differenziati.

Ne indichiamo alcuni in forma sintetica:

  1. Una prima proposta presenta il libro degli Atti articolato in due parti, ma secondo due ottiche diverse: il “ciclo di Pietro” e il ”ciclo di Paolo”, offrendo sostegno alla tesi teologica che attesterebbe la presenza del compromesso tra una tendenza petrino-istituzionale e una paolino-carismatica, esistente già nella Chiesa primitiva.
  2. 2. Una seconda proposta presenta una struttura tripartitica degli Atti, facilmente riconoscibile e legata al tema della testimonianza richiesta da Gesù:” Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”.

– Nei capitoli 1 – 5 si narra, infatti, la testimonianza resa al Signore dagli apostoli in Gerusalemme.

– In At 6 – 15,35 la testimonianza si allarga in Giudea e in Samaria tra gli ebrei e si estende rapidamente anche ai pagani.

– In 15,36- 28,31 la testimonianza giunge” fino ai confini della terra”, identificati in quel tempo con quelli dell’impero romano.

  1. La struttura in quattro parti viene formulata partendo da motivi di carattere letterario:

– Vita della comunità cristiana primitiva (At 2,1 – 8,1).

– Diffusione del cristianesimo tra i pagani oltre che tra i giudei (At 8,2 -15,35).

– Svolgimento della missione di Paolo (At 15,36 – 19,40).

– Parte finale del libro: apologia del cristianesimo, del quale le prigionie di Paolo attestano l’innocenza sia politica che teologica (At 20,1 – 28,31).

  1. Una quarta proposta suddivide il testo in cinque parti:

– La prima presenta il prologo, l’ascensione di Gesù, narra l’evento della pentecoste e fornisce il quadro della primitiva comunità cristiana (At 1 – 5,17-42).

– La seconda riferisce le prime missioni apostoliche, indotte dal martirio di Stefano e dalla persecuzione che ne segue. Presenta l’evangelizzazione del diacono Filippo, l’episodio della conversione del centurione Cornelio, la vocazione di Paolo, l’équipe pastorale della Chiesa di Antiochia (At 6 – 13,1).

– La terza descrive il primo viaggio missionario di Paolo e Barnaba e il primo Concilio

   svoltosi a Gerusalemme (At 13,2 – 15,3-35).

– La quarta è dedicata al resoconto del 2 e 3 viaggio missionario di Paolo, accompagnato da validi collaboratori: Sila, Timoteo, lo stesso Luca… (At15,36 – 20).

– La quinta riporta il viaggio di Paolo a Gerusalemme, il suo arresto, la sua” passione”, il” naufragio”, lo sbarco a Malta, la ripresa del viaggio dapprima via-mare e poi via terra per Roma, dove l’Apostolo riafferma il proprio programma teologico e pastorale:” La salvezza di Dio viene inviata ai pagani” (At 21 – 28,31).

A Roma, infatti, l’Apostolo si incontra con i giudei residenti nella capitale e spiega loro il motivo della sua condizione di arrestato. Questo ultimo tentativo non approda a nulla; allora Paolo rompe definitivamente con i giudei e si rivolge ai pagani che ha modo di incontrare nei due anni di domicilio coatto nella capitale dell’impero.

La vicenda degli Atti termina così senza dire nulla sull’esito del processo di Paolo che si era appellato a Cesare. Con l’arrivo dell’apostolo a Roma e l’annuncio del Vangelo della salvezza ai pagani nella capitale, Luca ha completato il suo progetto ideale che consiste nel ripercorrere le tappe della missione cristiana” da Gerusalemme… agli estremi confini della terra”.

“Se il punto di partenza sono i pochi metri quadrati del cenacolo, e il punto di arrivo i pochi metri quadrati della casa dove Paolo alloggia sotto sorveglianza a Roma, il cristianesimo tuttavia è ormai come un vento che avvolge tutto l’orizzonte del mondo” (Cardinale Gianfranco Ravasi).

Autore: Gianni De Luca

18 Ottobre 2016

About Author

Gianni De Luca Nasce in Abruzzo, a Tagliacozzo in provincia dell'Aquila. Dopo avere conseguito il diploma di ragioniere e perito commerciale, si trasferisce a Roma, dove, attualmente, vive e lavora. Laureatosi in Economia e Commercio lavora due anni in Revisione e Certificazione dei bilanci prima di iniziare a collaborare con uno Studio associato di Dottori Commercialisti della Capitale. Decide, ad un certo punto, di seguire la nuova via che gli si è aperta e, così, consegue prima il Magistero in Scienze Religiose presso l'Istituto Mater Ecclesiae e, poi, la Licenza in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino in Urbe "Angelicum". Attualmente lavora come Insegnante di Religione cattolica negli Istituti di Istruzione superiore di Roma. Appassionato di Sacra Scrittura, tiene conferenze, anima da circa 20 anni un incontro biblico, presso l'Istituto M. Zileri delle Orsoline Missionarie del Sacro Cuore in Roma, e da circa 10 la Lectio divina sulle letture della Domenica presso la Basilica parrocchiale di Sant'Andrea delle Fratte. Animatore del gruppo di preghiera "I 5 Sassi", è organizzatore di pellegrinaggi e ritiri spirituali.


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