Tras la polemica generata da Papa Francesco nel riferirsi alla Spagna come Penisola Iberica durante l’Angelus nella festa di Tutti i Santi, il Pontefice ha corretto questa domenica il modo di riferirsi al nostro paese.
Al termine della preghiera dell’Angelus, il Papa ha fatto di nuovo menzione della tragedia avvenuta a Valencia. Questa volta, il Papa ha incoraggiato i fedeli a continuare a pregare «per Valencia e le altre comunità della Spagna, che soffrono molto in questi giorni».
Inoltre, Il Papa ha lanciato alcune domande per la riflessione personale a causa di questa tragedia: «Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda».
Vi offriamo le parole complete del Papa durante l’Angelus della domenica:
Il Vangelo della liturgia di oggi (Mc 12,28-34) ci parla di una delle molte discussioni che Gesù ebbe nel tempio di Gerusalemme. Uno degli scribi si avvicina e gli chiede: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?» (v. 28). Gesù risponde mettendo insieme due parole fondamentali della legge mosaica: «Amerai il Signore tuo Dio» e «amerai il tuo prossimo» (vv. 30-31).
Con la sua domanda, lo scriba cerca “il primo” dei comandamenti, cioè un principio che sia alla base di tutti i comandamenti; gli ebrei avevano molti precetti e cercavano la base di tutti, uno che fosse fondamentale; cercavano di mettersi d’accordo su uno fondamentale, e c’erano discussioni tra di loro, buone discussioni perché cercavano la verità. E questa domanda è essenziale anche per noi, per la nostra vita e per il cammino della nostra fede. Anche noi, infatti, a volte ci sentiamo persi in tante cose e ci chiediamo: ma, alla fine, qual è la cosa più importante di tutte? Dove posso trovare il centro della mia vita, della mia fede? Gesù ci dà la risposta, unendo questi due comandamenti che sono i principali: «Amerai il Signore tuo Dio» e «amerai il tuo prossimo». E questo è un po’ il cuore della nostra fede.
Tutti noi – lo sappiamo – abbiamo bisogno di tornare al cuore della vita e della fede, perché il cuore è «la fonte e la radice di tutte le sue altre potenze, convinzioni» (Enc. Dilexit nos, 9). E Gesù ci dice che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo. Al discepolo di ogni tempo il Signore dice: nel tuo cammino quello che conta non sono le pratiche esteriori, come gli olocausti e i sacrifici (v. 33), ma la disposizione del cuore con cui ti apri a Dio e ai fratelli nell’amore. Fratelli e sorelle, possiamo fare tante cose, certamente, ma farle solo per noi stessi e senza amore, e questo non va bene; farle con il cuore distratto o con il cuore chiuso, e questo non va bene. Tutte le cose devono essere fatte con amore.
Il Signore verrà e prima di tutto ci chiederà dell’amore: “Come hai amato?”. Per questo è importante fissare nel cuore il comandamento più importante. Qual è? Ama il Signore tuo Dio e ama il prossimo come te stesso. E ogni giorno fare il nostro esame di coscienza e chiederci: l’amore per Dio e per il prossimo è al centro della mia vita? La mia preghiera a Dio mi spinge ad andare verso i fratelli e ad amarli gratuitamente? Riconosco nel volto degli altri la presenza del Signore?
La Vergine Maria, che portava la legge di Dio impressa nel suo cuore immacolato, ci aiuti ad amare il Signore e i fratelli.
Dopo l’Angelus
Saluto tutti voi, romani e pellegrini d’Italia e di altri paesi!
Saluto le Suore Carmelitane Missionarie dello Spirito Santo, che celebrano i venticinque anni della loro Fraternità secolare; saluto i fedeli di Venezia, Pontassieve, Barberino del Mugello, Empoli e Palermo, e di Santa Maria alle Fornaci a Roma; come anche gli adolescenti di Catanzaro con i loro educatori parrocchiali.
Saluto i donatori di sangue di Coccaglio (Brescia); e il gruppo di Emergency di Roma Sud, impegnati a ricordare l’Articolo 11 della Costituzione Italiana, che dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ricordare questo articolo! Avanti!
E possa questo principio realizzarsi in tutto il mondo: si proibisca la guerra e si affrontino le questioni con il diritto e le trattative. Tacciano le armi e si dia spazio al dialogo. Preghiamo per l’Ucraina tormentata, la Palestina, Israele, il Myanmar, il Sud Sudan.
E continuiamo a pregare per Valencia, e le altre comunità della Spagna, che soffrono molto in questi giorni. Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda.
E auguro a tutti una felice domenica. E per favore non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e a presto.
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