Continuano la violenza e il terrore in Messico, legati al mondo del narcotraffico. Ancora una volta nello stato di Michoacán – dove qualche settimana fa era stato prima sequestrato e dopo ucciso il sacerdote Jose Alfredo Lopez Guillen, ricordato anche dal Papa durante l’Angelus – quattro giovani catechisti sono stati sequestrati, torturati e infine barbaramente uccisi. Le vittime, Willibaldo Hernández, Adán Valencia, Jesús López Urbina e Jesús Ayala Aguilar, con evidenti segni di tortura, sono stati rinvenuti in una piantagione di limoni, nel municipio di Apatzingán, in particolare nella comunità di San Juan de Los Plátanos.
Secondo le prime, seppur frammentarie ricostruzioni, i quattro catechisti sono stati prelevati sabato scorso nella città di La Ruana, dove svolgevano volontariato, da un gruppo armato. Hipólito Mora, fondatore dei Grupos de Autodifesa Comunitaria, intervistato dall’agenzia di stampa Efe, accusa il cartello narcotrafficante Los H-3, uno dei più violenti del Paese, ma nella zona sono presenti anche altri gruppo armati.
Una situazione, quindi, quella del Messico e del problema della violenza dei gruppi narcos, che si sta facendo sempre più drammatica, in particolare nei confronti del mondo cattolico. In generale nell’ultimo mese nel Michoacán si sono avuti ben sedici omicidi e diversi episodi di violenza e nel 2016 sono stati uccisi tre sacerdoti.
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