Papa Francesco ha concesso la libertà condizionale a monsignor Lucio Vallejo Balda, condannato a 18 mesi dopo il processo Vatileaks2.
Lo ha reso noto il Vaticano, che ha specificato che «Considerato che il Rev. Vallejo Balda ha già scontato oltre la metà della pena, il Santo Padre Francesco gli ha concesso il beneficio della liberazione condizionale. Si tratta – viene sottolineato – di un provvedimento di clemenza che gli permette di riacquistare la libertà. La pena non è estinta, ma egli gode di libertà condizionale». Nel comunicato si legge inoltre che cessa di esistere ogni legame di dipendenza di Vallejo Balda con la Santa Sede, che da ieri – quando ha avuto la libertà condizionale – rientra nella giurisdizione del vescovo della sua Diocesi di appartenenza, Astorga, in Spagna.
Il gesto del Pontefice è arrivato a sorpresa, ma non stupisce dopo i suoi tanti appelli alle autorità civili di tutto il mondo di adottare dei gesti di clemenza nei confronti dei detenuti. Un gesto di clemenza ma che non annulla la pena, anche perché lo stesso Pontefice la scorsa estate aveva già rifiutato la domanda di grazia per il prelato, continuando dunque a considerare il suo gesto molto grave; a differenza di Benedetto XVI che concesse la grazia all’ex maggiordomo Paolo Gabriele, sempre per la fuga di documenti riservati finiti su libri e giornali.
Da ricordare che lo scorso 7 luglio monsignor Lucio Valleio Balda e Francesca Immacolata Chaouqui erano stati condannati nel processo Vatileaks2, rispettivamente a 18 mesi di reclusione e a 10 mesi, quest’ultimo provvedimento con pena sospesa; mentre i giornalisti Gianluigi Nuzzi e d Emiliano Fittipaldi furono assolti per difetto di giurisdizione.
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