Un tabernacolo risalente al ‘500 che era andato perduto sotto le macerie del terremoto del centro Italia del 2016, è stato ritrovato nella chiesa di Santa Maria Assunta di Arquata del Tronto.
Il ritrovamento adesso in un magazzino, dove settimane fa i carabinieri del nucleo Tutela beni culturali lo avevano riposto. Poi la scoperta nella scoperta: dopo l’apertura all’interno della pisside erano ancora intatte circa quaranta ostie, perfettamente conservate. Il sito di Avvenire riporta le parole del vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole: «Si sentiva ancora il profumo, è qualcosa che ci commuove ed è un segno di speranza per tutti. Ci dice che anche Gesù è terremotato come tutti, ma è uscito vivo dalle macerie».
Il ritrovamento è stato possibile grazie alla tenacia di don Angelo Ciacotto, sacerdote della cattedrale di Ascoli, che settimane fa era riuscito a riportare in sagrestia il tabernacolo e ad aprirlo per poi ritrovare dentro la pisside. È lui che ha raccontato come, dopo più di un anno e mezzo dal sisma, «il corpo di Cristo era ancora intatto» e si è conservato «sia nel colore che nella forma e nell’odore».
Per alcuni una fortunata coincidenza, per chi crede forse un prodigio. Ma sicuramente una buona notizia che porta con sé il simbolo di un pezzo di storia e di Fede che non si è distrutto con il terremoto ed è uscito vivo dalle macerie. Una speranza, dunque, per i territori devastati dal sisma, di potersi risollevare e uscire dalla polvere e dai detriti.
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