Anche se nulla è stato confermato, il Papa ha accennato in un’intervista dello scorso dicembre a una possibile visita in Belgio quest’anno. Potrebbe essere un po’ imbarazzante, ha ammesso un funzionario della Chiesa belga al parlamento discutendo la spinosa questione del defunto vescovo Vangheluwe, che ha dovuto dimettersi per aver abusato del nipote, riporta Il Pilastro.
Un funzionario della Chiesa belga ha confessato a una commissione parlamentare che il fallimento del Vaticano nel rimuovere dal ministero sacerdotale un vescovo che ha ammesso di aver commesso abusi minaccia di oscurare la prevista visita di Papa Francesco nel Paese.
Bruno Spriet, segretario generale della Conferenza episcopale belga, ha affrontato il caso del vescovo Roger Vangheluwe, che si è dimesso da vescovo di Bruges nel 2010 dopo aver ammesso di aver abusato sessualmente di un nipote.
“Come abbiamo comunicato, il suo dossier ecclesiastico è a Roma. Dopo tutto, secondo il diritto canonico, solo la Santa Sede può rimuovere qualcuno dal sacerdozio o dall’episcopato”, ha detto Spriet. “Negli ultimi anni, i vescovi belgi hanno scritto più volte alla Santa Sede (nel 2017 e nel 2019) per parlare più chiaramente delle sanzioni ecclesiastiche contro Roger Vangheluwe”.
“Nella loro lettera congiunta a Papa Francesco nell’ottobre 2023, hanno ribadito la loro richiesta che Roger Vangheluwe sia rimosso dal ministero ordinato. I suoi precedenti continuano a pesare su di noi e su tutta la società”.
Spriet ha aggiunto: “Sappiamo che a Roma sono consapevoli della portata dello scandalo e stanno lavorando per trovare una soluzione. Sarà difficile per Papa Francesco fare una visita pacifica nel nostro Paese a settembre finché non ci sarà chiarezza su questa vicenda”.
“Inoltre, abbiamo insistito fin dall’inizio affinché, durante questa visita, fossero previsti tempi e spazi per un incontro personale tra Papa Francesco e le vittime che desiderano parlargli. Non possiamo immaginare una visita papale senza questo incontro”.
Dopo le dimissioni del vescovo, un rapporto indipendente ha registrato 475 accuse di abusi contro il clero e gli operatori ecclesiastici tra gli anni Cinquanta e Ottanta.
Vangheluwe ha poi ammesso di aver abusato di un secondo nipote, ma ha detto di non considerarsi un pedofilo. Ha fatto questi commenti in un’intervista del 2011 all’emittente fiamminga VT4, scatenando l’indignazione degli spettatori per la sua mancanza di rimorso.
Lo scandalo Vangheluwe ha anche macchiato la reputazione del cardinale Godfried Danneels, all’epoca arcivescovo di Mechelen-Bruxelles, dopo la diffusione di una registrazione audio in cui il cardinale esortava uno dei suoi nipoti a non accusare pubblicamente lo zio.
Papa Francesco ha incluso in modo controverso Danneels, morto nel 2019, in una lista di invitati personali al sinodo sulla famiglia del 2015.
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