Un sacerdote della diocesi di Münster è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione per possesso di pornografia infantile e giovanile, come comunicato lunedì dal tribunale distrettuale di Recklinghausen.
La pena, sospesa con la condizionale, arriva due anni dopo una perquisizione nella canonica dell’accusato. Sia l’accusa che la difesa hanno confermato di non voler presentare ricorso, rendendo la sentenza definitiva.
Il tribunale ha inoltre imposto una multa di 450 euro, da versare all’Associazione per la Protezione dell’Infanzia di Recklinghausen. È stato anche stabilito che il sacerdote dovrà sottoporsi a terapia sessuale, qualora un professionista lo ritenga necessario.
Dettagli dell’indagine
Durante la perquisizione effettuata nel novembre 2022 presso la canonica di Recklinghausen, le autorità hanno sequestrato 125 dispositivi di archiviazione dati. Tra il materiale esaminato, sono stati trovati 1,7 milioni di file, di cui 2.500 contenevano rappresentazioni sessualizzate di minori e atti di violenza sessuale. Il sacerdote è stato accusato esclusivamente di possesso, senza imputazioni per distribuzione o abuso.
Durante il processo, il sacerdote ha ammesso i fatti e ha dichiarato di aver perso il controllo sulla propria vita a causa di una depressione non trattata. Sia la difesa che l’accusa hanno citato una dipendenza dalla pornografia come elemento chiave del caso. Il tribunale ha apprezzato la collaborazione dell’imputato durante il processo, inclusa la disponibilità a rispondere a domande delicate in un’udienza pubblica. Inoltre, il giudice ha sottolineato che non esiste un rischio significativo di recidiva, il che ha permesso la sospensione della pena.
Il giudice ha evidenziato che il possesso di 2.500 file di contenuto illegale non è un fatto trascurabile e ha sottolineato che il comportamento del sacerdote viola sia le norme morali della Chiesa sia le responsabilità connesse al suo ministero.
Il procedimento ecclesiastico
Concluse le procedure giudiziarie civili, si prevede che il caso passi alla giustizia ecclesiastica. Secondo il diritto penale canonico, l’acquisizione, la conservazione o la distribuzione di immagini pornografiche di minori è punibile con la destituzione dai propri incarichi e altre sanzioni, che possono includere la riduzione allo stato laicale. In questi casi, il Dicastero per la Dottrina della Fede è l’autorità competente per valutare e punire reati di tale gravità.
Questo caso, oltre alle implicazioni legali, mette in evidenza la responsabilità istituzionale e morale di affrontare comportamenti che contravvengono ai principi etici e religiosi della Chiesa.
In un comunicato, il vescovado ha dichiarato che il vescovo di Münster, Felix Genn, ha annunciato, a seguito del verdetto, l’apertura di un’indagine canonica nei confronti del sacerdote. L’esito sarà trasmesso al Dicastero per la Dottrina della Fede a Roma, che prenderà la decisione finale nel procedimento canonico.
Dopo che la diocesi di Münster è venuta a conoscenza dell’indagine della polizia contro il sacerdote nel novembre 2022, il vescovo Genn lo ha rimosso dal servizio e gli ha proibito di svolgere qualsiasi attività sacerdotale. La diocesi conferma che questa sospensione rimarrà in vigore fino al completamento delle indagini canoniche.
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