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Aborto, cambia la procedura di assoluzione. Non il giudizio, come vogliono far credere i giornali
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Aborto, cambia la procedura di assoluzione. Non il giudizio, come vogliono far credere i giornali

Con la conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, il Papa ha promulgato la lettera apostolica Misericordia et Misera. Il documento del Pontefice invita innanzitutto e soprattutto i fedeli a continuare a vivere i sentimenti celebrati durante l’Anno Santo. In particolare, però, il Papa si sofferma sull’assoluzione dell’aborto, non il tema principale della lettera, ma sicuramente quello che ha suscitato più clamore tra i fedeli e soprattutto tra la stampa.

Francesco, con un cambio radicale al canone 1398 del Codice di Diritto Canonico, permette l’assoluzione dell’aborto – prima considerato un peccato con scomunica latae sententiae – da parte dei semplici sacerdoti, anziché – come era prima – dopo un lungo inter burocratico dove i vescovi dovevano autorizzare un sacerdote a poterlo fare. Molti giornali e testate, anche autorevoli, non hanno però perso occasione per travisare in malafede le parole del Papa, arrivando a parlare di una “apertura storica”, che di apertura e di storico ha ben poco. Lo stesso Pontefice, infatti, ha più volte ribadito in passato che l’aborto è da considerarsi come un crimine efferato e quindi un peccato molto grave, oltre ad aver sottolineato nella lettera apostolica, che l’assoluzione va concessa a chi realmente si pente di aver procurato la morte di una vita innocente.

Se poi la lettura del recente documento non dovesse bastare (non c’è peggior sordo, in questo caso cieco, di chi non vuol sentire), appare d’obbligo, per dovere di cronaca e corretta informazione, riportare di seguito le parole di Papa Francesco – ebbene sì, proprio lui – a condanna dell’aborto. Si tratta del discorso tenuto ai partecipanti del Convegno Commemorativo dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, in occasione del 70° anniversario di fondazione, sabato 15 novembre 2014, in Aula Paolo VI.

“Non esiste una vita umana più sacra di un’altra: ogni vita umana è sacra! Come non c’è una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra, solo in virtù di mezzi, diritti, opportunità economiche e sociali maggiori […]. Se il giuramento di Ippocrate vi impegna ad essere sempre servitori della vita, il Vangelo vi spinge oltre: ad amarla sempre e comunque, soprattutto quando necessita di particolari attenzioni e cure […]. Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre”.  –> CLICCA QUI per il testo integrale (fonte: vatican.va)

22 Novembre 2016

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