È avvenuto ieri il passaggio di consegne tra il fondatore e priore del monastero di Bose, Fratel Enzo Bianchi e quello che adesso è il suo primo successore, Luciano Manicardi. Le dimissioni Enzo Bianchi le aveva annunciate con un comunicato ufficiale nel giorno dell’Epifania – dopo averle messe in conto già nel 2014 – e nella giornata di ieri la Comunità monastica ha eletto il nuovo priore.
«Si dice che i cervi… quando camminano nella loro mandria… appoggiano ciascuno il capo su quello di un altro. Solo uno, quello che precede, tiene alto senza sostegno il suo capo e non lo posa su quello di un altro. Ma quando chi porta il peso (qui pondus capitis in primatu portabat) è affaticato, lascia il primo posto e un altro gli succede. Questo commento di Agostino», si leggeva nel comunicato del 6 gennaio, «al salmo 41 (42) è sempre stato da me meditato, e con queste parole iniziavo la lettera di dimissioni previste nel 2014».
«Nella storia di ogni nuova comunità monastica – prosegue Bianchi – il passaggio di guida dal fondatore alla generazione seguente è un segno positivo di crescita e di maturità». Il fondatore della Comunità di Bose cita poi la Lettera ai Corinzi e quanto scritto dall’Apostolo: «Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere” (1Cor 3,6). La vita continua, la fondazione è stata feconda e di questo ringraziamo il Signore, attendendo il suo giudizio alla fine della storia».

L’elezione di Luciano Manicardi è avvenuta alla presenza del garante esterno p. Michel Van Parys osb, già abate di Chevetogne e secondo quanto previsto dallo Statuto – approvato dal vescovo di Biella Gabriele Mana – della comunità, riunitasi attraverso il consiglio generale annuale.
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