Una Chiesa creativa, dinamica, aperta, già proiettata verso il futuro. È questo il tema centrale – e l’obiettivo – che sarà alla base del primo Festival Internazionale della Creatività nel Management Pastorale, che si terrà alla Pontificia Università Lateranense, dal 23 al 25 marzo prossimi.
L’iniziativa sarà realizzata dalla Scuola Internazionale di Management Pastorale, il percorso di studi per sacerdoti, religiosi, operatori ecclesiali e pastorali e per laici che già da due anni si tiene presso l’Ateneo pontificio, in collaborazione con la Villanova University della Pennsylvania e con realizzazione formativa di Creativ.
“Quale Chiesa fra vent’anni?” è la domanda che si porranno – e a cui cercheranno di rispondere – gli uomini e le donne che giungeranno a marzo a Roma per l’evento, e che saranno dunque impegnati a porre le basi per una discussione rivolta al rinnovamento della Chiesa e dei percorsi da affrontare per una continua evangelizzazione. Un evento internazionale che, come ha sottolineato il rettore della Lateranense mons. Enrico dal Covolo, prende spunto dalle parole di Papa Francesco nel settembre del 2013, quando disse che «Dio è creativo, non è chiuso, e per questo non è mai rigido».
L’iniziativa, come hanno dichiarato i promotori, si pone gli obiettivi di «esplorare nuovi modelli di Chiesa e best practices ecclesiali; capire quale possa essere la miglior riorganizzazione della chiesa diocesana sul territorio; porre il tema della nuova collaborazione fra Ordini religiosi e vita secolare nel rispetto reciproco; dialogare sulla valorizzazione del ministero sacerdotale ordinato e la corresponsabilità dei laici; accogliere come prioritaria la costruzione della sinodalità nelle chiese locali».
Il programma dell’evento prevede tre conferenze, con 18 ospiti internazionali, quindi tre momenti di dialogo con personaggi significativi e 18 tavoli chiamati della “corresponsabilità”, aperti alla creatività dei partecipanti. Ci saranno inoltre 38 open lighting talk, 30 whorshop e 15 talk. Tra i ricercatori, alcuni provenienti anche da Cile, Australia, Olanda, Germania, Italia, Usa, Kenya e Spagna.
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