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Critiche all’Agenda 2030: Il Nunzio Apostolico in Spagna La Definisce “Utopia Irrealizzabile”
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Critiche all’Agenda 2030: Il Nunzio Apostolico in Spagna La Definisce “Utopia Irrealizzabile”

In una conferenza dedicata all’Agenda 2030 a La Rioja, il Nunzio Apostolico della Santa Sede in Spagna, Bernardito Auza, ha criticato aspramente il controverso progetto dell’ONU definendolo come una “utopia irrealizzabile” che mira a “tranquillizzare le coscienze”.

Accogliendo un invito de La Bitácora XXI, il Nunzio del Vaticano in Spagna, Bernardito Auza, ha espresso una critica incisiva a quello che è diventato, nelle parole di un politico del Partido Popular recentemente pensionato, il “vangelo” del nostro tempo: l’Agenda 2030, «un programma che pretende di risolvere praticamente tutti i mali del mondo: ha 17 Obiettivi, 169 traguardi o targets che, presumibilmente, con il loro carattere integrato e indivisibile, abbracciano tutte le sfere della vita umana».

Le sette “ombre” che il progetto presenta

Auza ha iniziato elogiando gli aspetti positivi, sottolineando l’evidente bontà degli obiettivi espressi succintamente nell’Agenda, per poi mettere in guardia su sette “ombre” che presenta il progetto: l’oblio dei fondamentali a favore degli interessi delle élite, l’utopismo irrealizzabile delle mete, la retorica volta a “tranquillizzare le coscienze”, l’imposizione di un “pensiero unico” preconcetto, il suo marcato orientamento ideologico di stampo eugenetico e maltusiano, la colonizzazione ideologica che implica su culture che rifiutano molti dei suoi presupposti e, infine, gli aspetti che si oppongono frontalmente ai principi della Chiesa.

In quest’ultimo senso, il Nunzio ha citato tre esempi concreti di rifiuto e riserve della Santa Sede sull’Agenda 2030, come il significato del termine “genere” nel testo; il senso di “empowerment” (neologismo per tradurre l’inglese ‘empowerment’) e, soprattutto, il senso del presunto “diritto alla salute riproduttiva”. Su quest’ultimo punto, Auza ha ricordato che, “dato che il diritto alla salute è un corollario del diritto alla vita, non può mai essere utilizzato come una forma per terminare la vita di una persona. La Santa Sede respinge l’interpretazione che considera l’aborto o l’accesso all’aborto, la maternità surrogata, l’aborto selettivo per sesso e la sterilizzazione come dimensioni di questi termini”.

19 Giugno 2024

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