Cinque ex alunni del centro Madre Josefa Campos di Alaquàs hanno denunciato all’Ispettorato dell’Istruzione le terapie di conversione che un insegnante della scuola avrebbe applicato sugli studenti omosessuali.
Secondo il giornale Levante, uno dei testimoni, che preferisce rimanere anonimo, ha dichiarato recentemente che l’insegnante gli avrebbe offerto una pillola “per curare l’omosessualità”. Questo episodio è solo uno dei motivi che hanno spinto i cinque ex alunni a denunciare l’insegnante, spingendo il governo valenciano a prendere provvedimenti contro di lui.
Azioni legali dalla Generalità Valenciana
Il segretario autonomo dell’Istruzione, Daniel McEvoy, ha confermato che la Generalità Valenciana presenterà la denuncia alla Procura contro l’insegnante del comune di Alaquàs, accusato di sottoporre gli studenti a terapie di conversione sessuale per invertire l’omosessualità. McEvoy ha dichiarato lunedì che, dopo l’indagine dell’Ispettorato dell’Istruzione, “si è deciso di inviare i fatti al Ministero Pubblico per indagare sulla possibile commissione di un reato”. La dichiarazione ha sottolineato l’importanza di indagare non solo sui fatti denunciati sette anni fa, ma anche sulle eventuali continuazioni fino ad oggi.
Dopo la divulgazione dei fatti, la Conselleria di Educazione ha confermato che l’Ispettorato dell’Istruzione aveva ricevuto la denuncia e stava raccogliendo tutte le informazioni pertinenti. Questo processo di raccolta informazioni è fondamentale per assicurare che tutte le prove siano considerate nell’indagine.
L’Arcidiocesi di Valencia avvia un’indagine
Oltre al governo valenciano, anche l’arcidiocesi di Valencia, guidata da Enrique Benavent, ha deciso di intraprendere azioni contro l’insegnante e ha confermato l’apertura di un’indagine interna a causa del legame dell’insegnante con il Centro di Orientamento Familiare (COF) Mater Misericordiae. Fonti dell’arcidiocesi hanno dichiarato: “Nonostante non risulti che siano state praticate attività di questo tipo, alla luce di queste notizie, verrà avviata un’indagine sulle azioni conosciute”.
Le stesse fonti hanno sottolineato che non è pervenuta alcuna lamentela da parte delle persone assistite al COF e hanno evidenziato che non si tratta di un organismo ufficiale della diocesi, ma di un’associazione pubblica di fedeli con statuti propri. Nel frattempo, monsignor José Ignacio Munilla, nel suo programma Sexto Continente su Radio María, ha denunciato che in Spagna è permesso cambiare sesso per chi lo desidera, ma si perseguita chi vuole liberamente cercare di invertire la propria orientazione omosessuale.
Questa vicenda ha suscitato un grande clamore e ha portato le autorità valenciane e religiose a intraprendere azioni per chiarire i fatti e perseguire eventuali responsabilità. Resta ora da vedere quali saranno le conseguenze legali e sociali di questa denuncia, in un contesto in cui le terapie di conversione sono sempre più oggetto di dibattito pubblico e legislativo.
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