Questa mattina, come già ampiamente annunciato nei giorni scorsi, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata il presidente palestinese Abu Mazen. L’incontro, iniziato alle 10:10, è durato poco meno di 25 minuti, con l’aiuto di un interprete arabo-spagnolo, il secondo segretario particolare del Pontefice, Yoannis Lahzi Gaid.
Come riporta un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, nel corso dei colloqui «si sono rilevati anzitutto i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Palestina, suggellati dall’Accordo globale del 2015, che riguarda aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa nella società palestinese. In tale contesto, si è ricordato l’importante contributo dei Cattolici in favore della promozione della dignità umana e in aiuto dei più bisognosi, particolarmente nei campi dell’educazione, della salute e dell’assistenza». Dopodiché il Papa e il presidente della Palestina si sono soffermati «sul processo di pace in Medio Oriente, esprimendo la speranza che si possano riprendere i negoziati diretti tra le Parti per giungere alla fine della violenza che causa inaccettabili sofferenze alle popolazioni civili e ad una soluzione giusta e duratura. A tale scopo, si è auspicato che, con il sostegno della Comunità internazionale, si intraprendano misure che favoriscano la reciproca fiducia e contribuiscano a creare un clima che permetta di prendere decisioni coraggiose in favore della pace».
Per quanto riguarda l’attuale situazione politico-religiosa del Medio Oriente, durante il colloquio si è ribadita «l’importanza della salvaguardia del carattere sacro dei Luoghi Santi per i credenti di tutti e tre le religioni abramitiche. Particolare attenzione è stata infine dedicata agli altri conflitti che affliggono la Regione».
Abu Mazen ha offerto il dono a Francesco cinque regali: una icona del volto di Gesù; una pietra proveniente dal sito del Golgota, nella Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme; una documentazione del lavoro che si sta facendo del restauro della Basilica della Natività di Betlemme; il libro “Palestine and the Holy See” sulla storia delle relazioni diplomatiche tra le due parti; e una icona dorata della Sacra Famiglia.
Bergoglio ha invece regalato al presidente palestinese una medaglia dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia; una copia dell’Amoris Laetitia e una copia della Laudato Si’.
Dopo il colloquio con il cardinale Segretario di Stato, mons. Pietro Parolin, il presidente Abu Mazen si è recato alla sede dell’ambasciata palestinese presso la Santa Sede, per inaugurarla ufficialmente. Presenti all’ambasciata anche il sostituto della segreteria di stato Angelo Becciu, il segretario per i rapporti con gli stati Bettancourt e monsignor Liberio Andreatta dell’ Opera Romana Pellegrinaggi.
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