Papa Francesco ha concesso un’intervista esclusiva al settimanale tedesco “Die Zeit”. Tanti gli argomenti toccati dal Pontefice, tra i quali la questione dell’Ordine di Malta, le critiche ricevute con i manifesti abusivi e la “terza guerra mondiale a pezzi”, più volte denunciata dallo stesso Francesco in questi anni.
Il Papa, come riporta anche Radio Vaticana nel suo estratto dell’intervista al settimanale tedesco, ha voluto chiarire di non apprezzare quando qualcuno lo idealizza, perché «l’idealizzazione di una persona è una forma sottile di aggressione». Ma Francesco ha subito delle aggressioni – o comunque tali sono apparse – con dure critiche, soprattutto con l’ormai famosa vicenda dei manifesti abusivi e della falsa prima pagina dell’Osservatore Romano. «Capisco che a qualcuno non piaccia il mio modo di agire – ha affermato – ma lo giustifico perché ci sono tanti modi di pensare e questo è legittimo, è anche umano ed è una ricchezza», quindi gli attacchi – che alcune volte sembrano provenire dall’interno dello stesso Vaticano – non sembrano fargli male. E sui manifesti riserva una battuta – che ha però del serio – dicendo di pregare con le parole di San Tommaso Moro per chiedere il senso dell’umorismo.
Francesco ha spaziato fino ad arrivare anche ad argomenti più complessi dal punto di vista teologico, come sulla bontà dell’uomo. «L’uomo è immagine di Dio – ha detto – ma è ferito» dal peccato e per questo è debole. Il vero problema, secondo Francesco, è quando si passa dalla debolezza, legittima e comprensibile, alla cattiveria. La cattiveria che si mostrò al mondo per la prima volta con Caino ed è proseguita, la stessa che oggi porta le persone ad uccidersi, a fare le guerre, a fabbricare armi.
Una violenza che preoccupa il Papa così come lo preoccupano i populismi, sempre più in ascesa soprattutto in Europa. I leader di oggi per il Pontefice sono diametralmente opposti ai grandi uomini, ai grandi leader che nel dopoguerra hanno pensato l’Europa come davvero grande, ma soprattutto unita. «Il populismo – come quello di Hitler – è cattivo e alla fine finisce male, come ci mostra il secolo scorso». Ma il mondo è scosso anche e soprattutto dai tanti, troppi conflitti, e qui il Papa ricorda l’Africa, l’Ucraina, l’Asia, l’Iraq. Tutte le guerre si fanno «con le armi moderne e c’è tutta una struttura di fabbricatori che aiuta questo».
Durante l’intervista il Papa ha parlato anche della questione dell’Ordine di Malta e sembra aver voluto chiarire anche le polemiche che lo vorrebbero in aperto contrasto con il cardinale Burke. «Forse – ha affermato riferendosi al prelato – non è stato capace di gestire alcuni problemi, perché lui non era l’unico protagonista, ma resta sempre patrono dell’Ordine».
Il vescovo di Roma è inoltre intervenuto anche sulla questione delle crisi vocazionali, definendolo «un problema grave e grande» e sui momenti di difficoltà che coinvolgono tutti, sacerdoti e non, persino lui, ma sono un momento essenziale «per poter crescere nella fede».
In conclusione un accenno ai prossimi viaggi che farà e che potrebbe fare. Sicuramente India, Colombia, Bangladesh e il Portogallo per il centenario delle apparizioni di Fatima, ma c’è anche la possibilità di visitare l’Egitto. Molto difficili, invece, il Sud Sudan, il Congo e la Russia, sia per questioni di sicurezza che per problematiche politiche ancora irrisolte.
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